E’ rischioso assecondare gli strepiti dei bambini, soprattutto se sono ancora all’asilo. Come gestire i capricci se il nostro piccolo ha 3 anni?
Il trucco – certo, senza farla troppo facile – è che si deve guardare il mondo con gli occhi del nostro piccolo. Solo in questo modo capiremo perché piange così intensamente e perché fa i capricci di continuo.
Certo è che gestire i nostri figli in queste fase è una delle cose più ardue: addio pazienza, benvenuta ansia o panico… e la frittata è fatta.
Ma se manteniamo la calma, è tutto più facile. Per questo, se il bimbo è piccolo ed ha all’incirca 3 anni, teniamo presente che deve essere compreso. E che tutto ciò che vede lo assorbe esattamente coma una spugna. Le nostre parole e i nostri atteggiamenti (anche l’uno verso l’altro) sono tesi o pesanti, se litighiamo spesso col partner o le male parole sono all’ordine del giorno, sappiate che il bimbo soffre.
Già , perché la nostra crisi, anche se momentanea e passeggera, diventa la sua crisi. E lui certo non ha i mezzi per smaltirla in due minuti come noi: diventa preda della rabbia e del nervosismo. Sarà insicuro e problematico.
Ecco perché la chiave è comprendere il piccolo. Empatia è la parola chiave: chiunque si senta compreso, riesce a tranquillizzarsi e a gestire ciò che sente.
Quindi niente male parole, anche per fermare un capriccio: gridare o fare la voce grossa lo farà solo stare peggio. Sì al tono fermo, ma tranquillizzante. E non cercate di parlargli o spiegargli come stanno le cose in questa fase, non vi ascolterebbe. Lasciatelo calmare e vedrete che dopo, quando sarà calmo, sarà più aperto e vi cercherà naturalmente.